Essi ci aiutano a superare i nostri limiti e a crescere. Diversi sono invece i grandi conflitti, quelli che hanno luogo tra i popoli e i gruppi etnici: al loro interno opera una volonta' di distruzione.
Responsabili di tale dinamica distruttiva sarebbero, secondo l'autore, due fattori: la convinzione e' spesso collegata a un'ideologia - e la coscienza di entrambe le parti. Quando un gruppo e' convinto di agire secondo coscienza, si rifa' al modello nero/bianco, che porta a identificare l'altro nel male e, in casi estremi, a negargli qualsiasi caratteristica umana.
L'applicazione di queste idee porta l'autore inevitabilmente anche in una dimensione politica. Hellinger sottolinea che i due avversari in conflitto sono comunque (ed entrambi) esseri umani, e pertanto preda di irretimenti come tutti gli altri. Riuscire a vedere la natura umana presente anche nell'assassino (fino a seguire l'insegnamento religioso "ama il tuo nemico") e' per Hellinger non solo un dovere etico, ma anche pragmatico: l'unica via possibile verso la guarigione.
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